Olio Essenziale di Melissa

Nome botanico: Melissa officinalis
Famiglia botanica: Labiateae

La melissa, nota anche con il nome di erba cedrina, è una pianta perenne dal profumo dolce che può raggiungere 60 cm di altezza, con foglie dentellate e piccolissimi fiori bianchi o rosa.
Il suo nome deriva dal greco meli, che vol dire “miele”, per indicare il profumo emananto dalla pianta per attirare le api.
In passato, la melissa era considerata una pianta medicinale in grado di sostenere il cuore, il sistema nervoso. Paracelso l’aveva definita “elisir di lunga vita”.
I Carmelitani Scalzi, nel XVII secolo, avevano elaborato un distillato di melissa che chiamavano Acqua Antiinsterica, indicata per sedare gli stadi ansiosi, l’isteria e l’insonnia.

A causa del suo prezzo elevato, è uno degli oli essenziali più adulterati. Infatti, la maggior parte della “melissa” commerciale contiene parti di citronella ed è definita come “identica a quella presente in natura”.

Parte della pianta utilizzata: foglie.
Processo di estrazione: distillazione a vapore.
Principali costituenti chimici: monoterpenali (citrali, nerale, geraniale, citronellale), sesquiterpeni (beta-cariofillene), monoterpenoli (geraniolo, linalolo), sesquiterpenoli (alfa-cadinolo, muurololo, ect.), esteri (acetato di geranile), monoterpeni (limonene, ocimeni), alcoli non terpenici, ossidi, cumarine.
Nota: cuore.
Intensità dell’odore: da media a elevata (profumo fresco, citrato, erbaceo).
Si miscela bene con: bergamotto, camomilla, franchincenso, geranio, zenzero, gelsomino, ginepro, lavanda, maggiorana, neroli, rosa, ylang ylang.

Proprietà dell’olio essenziale di Melissa

1) Rilassante e sedativo

E’ particolarmente efficace per regolare il sistema nervoso, anche nei casi di crisi isteriche o di svenimento, e per favorire il sonno. E’ consigliato in caso di shock, lutto, esaurimento nervoso, depressione.

2) Digestivo

Ha un’azione sul fegato e sulla bile e può essere utile alla vescica biliare, in caso di calcoli biliari. E’ indicato per disturbi digestivi, crampi allo stomaco, nausea (anche gravidica, da usare però con cautela).

3) Regolatore

Sostiene il sistema cardiovascolare, in caso di palpitazioni, artmia e ipertensione perché è un regolatore del sistema neurovegetativo, cioè agisce sulle attività degli organi vitali che non sono sotto il controllo della coscienza.

4) Antistaminico

Può essere consigliato contro l’asma e le allergie respiratorie.

Utilizzi dell’olio essenziale di Melissa

Diffusione ambientale: 1 goccia per ogni mq dell’ambiente in cui si diffonde, mediante bruciatore di oli essenziali, o negli umidificatori dei termosifoni, come rilassante ambientale.

Uso interno: 2 gocce di olio essenziale di melissa in un cucchiaino di olio di oliva o di miele da sciogliere in una tisana o in una tazza d’acqua calda, da bere dopo i pasti.

Uso esterno: preferibilmente diluito al 20% in un olio vegetale, applicarlo localmente sulla pelle, 2 volte al giorno. In caso di insonnia, 2 gocce in un olio vettore da massaggiare sulle tempie e sull’addome per calmare, rilassare e indurre al sonno.

Utilizzi in cosmetica: in acque toniche e in sieri di bellezza, ha un effetto rigenerante. Utile nel caso di trattamento delle smagliature. Rinfresca e schiarisce la carnagione. E’ benefico per la pelle grassa o impura.

Controindicazioni

Se ne sconsiglia l’uso in persone affette da ipotiroidismo e in caso di terapie a base di ormoni tiroidei.
E’ da evitare anche in caso di glaucoma perché può aumentare la pressione endoculare.

E’ necessario attenersi alle dosi consigliate, altrimenti può verificarsi l’effetto opposto a quello desiderato, causando ansia e agitazione.

Olio Essenziale di Cipresso

Nome botanico: Cupressus sempervirens
Famiglia botanica: Cupressaceae

Albero sempreverde alto, cupo e snello con chioma generalmente affusolata, piramidale molto ramificata. Le foglie, di colore verde scuro, sono ridotte a squame, addossate le une alle altre o divaricate all’apice, su rametti cilindrici.  I fiori, poco appariscenti, sono riuniti in infiorescenze unisessuali.  I frutti, detti “galbuli” (o gazzozzole) sono dei coni legnosi, tondeggianti, divisi in un certo numero di squame che si separano a maturità.

Originario della regione mediterranea, di grandi dimensioni, il cipresso è l’albero tipico dei cimiteri perché le sue radici hanno estensione a fuso nella terra e scendono in profondità in modo verticale e, quindi, non interferiscono con le sepolture circostanti.  Associato al culto dei morti fin dall’antichità, come simbolo di vita eterna, era considerato sacro specialmente in Persia, zona di diffusione dello Zoroastrismo (600 a.C.).

Per i Greci era legato al lutto, cioè al dolore che si prova a causa della morte di qualcuno particolarmente amato, tanto che da essere ricordato nel mito di Ciparisso.  Questo era un principe di eccezionale bellezza, assai caro al dio del sole Apollo, il quale gli aveva insegnato la musica, l’uso dell’arco, e gli aveva dato in custodia un animale sacro: un cervo dalle corna d’oro.  Un giorno durante una battuta di caccia Ciparisso lo uccise per errore, cadendo in una profonda prostrazione. Apollo mosso a compassione gli chiese di poter alleviare il suo dolore in qualche modo. L’uomo affranto rispose che l’unica cosa che lo avrebbe consolato era di diventare immortale, per potere piangere in eterno il suo amatissimo cervo.
  Così Apollo lo avvolse stretto nel suo mantello verde; le lacrime che scorrevano incessanti dai suoi occhi divennero piccole foglie verde cupo, e in breve tempo coprirono il mantello e il viso del giovane, i piedi si indurirono e affondarono nel terreno, e lì dove piangeva, svettò nell’aria un elegante cipresso.

I Romani e gli Etruschi riprenderanno l’eredità greca del cipresso come albero sacro, legato al lutto e al funerale, oltre che a motivi ornamentali.  In ambito cristiano, il cipresso – insieme alla palma, al cedro e all’ulivo – è ritenuto uno dei quattro legni con cui fu costruita la croce di Gesù.

Parte della pianta utilizzata: aghi, rametti e pigne.
Processo di estrazione: distillazzione in corrente di vapore; vengono prodotte anche piccole quantità di concreta e di assoluto.
Principali costituenti chimici: pinene, canfene, silvestrene, cimene e sabinolo.
Nota: cuore/base.
Intensità dell’odore: media (profumo caldo, balsamico, resinoso).
Si miscela bene con: benzoino, bergamotto, salvia sclarea, ginepro, lavanda, limone, arancio, pino, rosmarino, sandalo.

Proprietà dell’olio essenziale di Cipresso

1) Vasocostrittore

In uso esterno, è consigliato a chi ha problemi di circolazione, cellulite, a chi soffre di ritenzione idrica, emorroidi, varici e fragilità capillare. Contrasta la formazione di edemi e cura ematomi. E’ consigliato in caso di reumatismi e dolori articolari.

2) Antidepressivo

Se inalato ha un’azione riequilibrante generale sul sistema nervoso, addolcisce i cambiamenti e aiuta a superare la depressione, che deriva dalla perdita di persone care e la fine di una storia d’amore. Ha il potere di rischiarare la mente e favorire la meditazione.

3) Espettorante per uso interno

Indicato in presenza di tosse, nei casi di pertosse, tracheite, bronchite.

Utilizzi dell’olio essenziale di Cipresso

Diffusione ambientale: 1 goccia di olio essenziale di cipresso per ogni mq dell’ambiente in cui si diffonde, mediante bruciatore di oli essenziali o nell’acqua degli umidificatori dei termosifoni per trasmettere serenità.

Bagno tonificante: 10 goccie nell’acqua della vasca, emulsionate agitando forte l’acqua, quindi immergetevi per 10 minuti per usufruire dell’azione decongestionante per il sistema circolatorio e linfatico.

Uso interno: max 1-2 gocce in un cucchiaino di miele contro la tosse a stomaco pieno.

Utilizzi in cosmetica: creme e gel per le gambe, bagni e oli da massaggio rigeneranti. Creme per la pelle grassa e acneica. Traspirazione eccessiva, pediluvi caldi miscelare 5-6 gocce di cipresso a 1 cucchiaio di Sali del Mar morto, ammollo 15 minuti.

Controindicazioni

Non tossico, non irritante e non sensibilizzante. Non utilizzare in caso di ipertensione, in donne in gravidanza o iperestrogeniche.

Cipresso