Nome botanico: Rosmarinus Officinalis
Famiglia botanica: Lamiaceae
Arbusto cespuglioso sempreverde, molto ramoso, che raggiunge l’altezza di 2 metri. Questa pianta aromatica è ricoperta da foltissime foglie, piccole e lineari, di colore verde cupo superiormente e biancastre dal lato inferiore per la lanugine che le riveste. I suoi fiori sono azzurri e riuniti all’estremità dei rami, hanno due soli stami. Cresce spontaneo lungo le coste del Mediterraneo, diffuso un po’ in tutto il mondo, viene coltivato estesamente negli orti per l’utilizzo culinario.
Il suo nome deriva dalle parole latine “rosa maris” che significano rosa del mare, forse per via del fatto che cresce spontaneamente sulle coste.
Gli Egizi conoscevano gli effetti battericidi e antisettici di questa essenza e la impiegavano per trattare le mummie. Anche in Grecia i suoi rametti venivano bruciati nei templi al posto del prezioso incenso arabo. Gli Antichi Romani erano soliti coltivare il rosmarino sulle tombe, come simbolo di immortalità. Ovidio, nelle Metamorfosi, racconta che la pianta fu il risultato della trasformazione della principessa Leucotoe, ad opera del dio del sole, Apollo, che si innamorò di questa splendida fanciulla, figlia del re di Persia, e la sedusse. Il padre punì la debolezza della figlia con la morte. I raggi del sole sulla sua tomba trasformarono il corpo nella pianta aromatica.
Da sempre, si conoscono le sue proprietà curative e culinarie. In molti scritti, fra i quali alcuni di Dioscoride, si ritrova come rimedio per il fegato, il cervello ed il cuore. Nel Medioevo, un editto di Carlo Magno dell’812 obbligava i contadini a coltivare negli orti una pianta di rosmarino, il cui profumo si riteneva contenesse l’anima della terra, mentre nella tradizione popolare si utilizzava contro le peste e le malattie infettive.
L’olio essenziale di rosmarino ha tre chemiotipi:
- il chemiotipo cineolo (ct cineolo) viene utilizzato per le affezioni respiratorie;
- il chemiotipo canfora (ct canfora) è utilizzato per l’apparato muscolare e le articolazioni dolorose;
- il chemiotipo verbenone (ct verbenone ) è uno stimolante per il fegato e le vie biliari.
Parte utilizzata della pianta: foglie, sommità fiorite e rametti.
Processo di estrazione: distillazione in corrente di vapore.
Principali costituenti chimici: pineni, canfene, limonene, cineolo, bornealo con canfora, linalolo, terpineolo, ottanone e bornilacetato (ne esistono numerosi chemiotipi).
Nota: cuore.
Intensità dell’odore: elevata (profumo balsamico, canforato).
Si miscela bene con: basilico, bergamotto, franchincenso, geranio, pompelmo, lavanda, citronella, lime, mandarino, arancia, pino, petitgrain.
Proprietà dell’olio essenziale di Rosmarino
1) Stimolanti
Se inalato, dona energia al sistema nervoso, favorisce la concentrazione e migliora la memoria, soprattutto durante periodi di forte pressione per le attività intellettuali. Se usato al mattino, svolge un’azione tonificante generale; scioglie e stimola le nostre componenti emozionali, infonde coraggio, rinforza la volontà. Vero e proprio nemico delle illusioni, ci insegna a guardare lontano e a percepire chiaramente le sfumature della vita.
2) Cardiotoniche
Incide marcatamente sul cuore e, quindi, è indicato in caso di astenia, pressione bassa, debolezza e stanchezza, anche mentale.
3) Depurative
2-3 gocce in mezzo cucchiaino di miele, stimola il drenaggio biliare e la digestione, smuove scorie e scioglie ristagni dall’organismo, sostenendo l’attività disintossicante del fegato.
4) Anticellulite
Viene impiegato come ingrediente nei prodotti cosmetici e nei fanghi contro la cellulite o l’adiposità localizzata, in virtù dell’azione lipolitica (scioglie i grassi), stimolante della circolazione periferica e drenante sul sistema linfatico.
5) Antinfiammatorie
Se massaggiato localmente, diluito in olio di mandorle dolci, attenua i dolori articolari e muscolari, scioglie l’acido urico e i cristalli che induriscono i tessuti epidermici formando edemi, gonfiori e ritenzione idrica.
6) Astringenti
Sulla pelle, ha un effetto tonico, antisettico e purificante. È utile nella cura dell’acne e delle macchie scure cutanee. Per queste proprietà, viene impiegato anche come ingrediente in lozioni e shampoo per capelli grassi, con forfora e per contrastarne la caduta, in quanto stimola la circolazione, favorisce l’ossigenazione dei tessuti e la ricrescita dei capelli.
Utilizzi dell’olio essenziale di Rosmarino
Diffusione ambientale: 1 goccia di olio essenziale di rosmarino, per ogni mq dell’ambiente in cui si diffonde, mediante bruciatore di oli essenziali o nell’acqua degli umidificatori dei termosifoni per rinfrescare e deodorare l’aria e favorire la concentrazione.
Olio anticellulite: diluite al 5-10 gocce in 100 ml di olio di mandorle dolci e massaggiate, per cellulite, ritenzione idrica, cattiva circolazione, grasso localizzato su cosce e glutei.
Bagno tonificante: diluite in una vasca d’acqua 10-15 gocce di olio essenziale di rosmarino, per ritrovare la calma e neutralizzare la tensione, combattere lo stress e in presenza di reumatismi, dolori muscolari, artrite, contusioni e sciatica.
Shampoo anticaduta: versate qualche goccia in uno shampoo neutro e procedere con il lavaggio, in caso di capelli deboli, fragili, grassi e con forfora, alopecia. Al termine, sui capelli umidi, poche gocce frizionate sul cuoio capelluto si riveleranno un toccasana.
Controindicazioni
L’olio essenziale di rosmarino non è irritante, ma va sempre utilizzato diluito, e non per lunghi periodi. Fare attenzione alle quantità perché, in dosi elevate, nell’uso interno può risultare tossico. Controindicato in gravidanza, nei soggetti epilettici e nei bambini.